«Sogno una scuola di rapimenti, una scuola come bottega di vocazioni da coltivare, mettere alla prova e riparare» (A. D’Avenia)
La situazione della scuola in Italia è ferma alla versione 1.0, sviluppata durante l’era industriale. Si formavano prevalentemente operai da inserire in catene di montaggio, dove gli errori, o semplici distrazioni, sarebbero stati fatali.
I ragazzi, ovviamente, non si sentono a loro agio in questa realtà, così diversa dal contesto in cui vivono, e manifestano il proprio disagio in modo, spesso, sbagliato per sé e per gli altri.
La società è cambiata, ora è importante coltivare la cultura dell’errore, perché se sbagliamo probabilmente stiamo percorrendo nuove strade. Dagli errori otteniamo i più grandi insegnamenti. Fortunatamente possiamo invertire questi trend, ripensando la scuola come un’organizzazione positiva, virtuosa, nella sua interezza, lavorando sul “noi”: alunni, genitori, collaboratori, insegnanti, dirigenti! Tutti insieme!
Sogno di proporre una scuola 3.0 che ci traghetti nel terzo millennio con una vera rivoluzione. Pacifica e profonda. È importante insegnare, oltre al cosa, il come stare al mondo ai nostri giovani.
Si può fare prendendosi cura di far fiorire, oltre le conoscenze accademiche, anche le competenze trasversali. Infatti il 30% delle hard skills, ritenute oggi strategiche e necessarie per svolgere molti lavori, sarà soppiantata! Il 65% dei bambini che sono oggi alle elementari farà un lavoro che ancora non esiste.
Le emozioni guidano la nostra vita e le nostre scelte. Imparare a riconoscerle, gestirle e renderle efficaci alleate è fondamentale per essere sempre più consapevoli di noi stessi. Per definire obiettivi sostenibili nel tempo. “Per insegnare bisogna emozionare. Molti, però, pensano ancora che se ti diverti non impari!”. Maria Montessori
Quante volte abbiamo sentito dire che ci si offende per il come vengono dette le cose e non per il cosa? È vero, e anche il cosa ha il suo peso. La comunicazione empatica, conosciuta come comunicazione non-violenta, può rivoluzionare l’andamento delle nostre relazioni sia in ambito privato che professionale.
Plutarco diceva che “La mente non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere”. Usare le emozioni per strutturare le lezioni aumenterà notevolmente il grado di interesse nei bambini/ragazzi ed il loro livello di apprendimento. Stimolerà la loro motivazione intrinseca. Incrementerà notevolmente la loro maturità emotiva.
Se vogliamo diventare davvero artefici delle nostre vite, dobbiamo far in modo di conoscere a fondo i nostri schemi ricorrenti di pensiero, convinzioni potenzianti e limitanti, comportamenti, valori. Il percorso di Scienza del sé, attraverso le aree di intervento, ci permette di onorare al meglio le nostre vite, orientandole al nostro proposito.
Quante volte abbiamo sentito persone insoddisfatte delle scelte fatte, sia scolastiche che lavorative? Avere chiari i propri obiettivi, definire un piano d’azione, conoscere le opportunità nel mondo del lavoro e cosa fa al caso nostro, ci permette di far incontrare il talento con l’opportunità e di raggiungere il nostro IKIGAI.
Necessario per costruire uno spazio di fiducia in cui poter riconoscere la propria unicità, favorire un processo creativo che stimoli la riflessione e la creazione di nuovi punti di vista. Per creare momenti di allenamento, per consolidare le nuove abitudini e massimizzare il proprio potenziale personale e professionale.
L’asilo nel Bosco di Ostia Antica:
didattica fuori dalla classe, i bambini accudiscono gli animali da cortile, giocano imparando a conoscere la natura e a prendersene cura. Ispirato alle teorie di Montessori e Steiner.
Istituto Paciolo D’Annunzio di Fidenza:
hanno banchi mobili che servono per lavorare in gruppi, lavagne multimediali in classe e fanno brainstorming in giardino, ed i ragazzi diventano protagonisti.
Direzione didattica III circolo di Perugia (5 scuole dell’infanzia e 3 primarie):
hanno messo da parte la divisione classica in materie e lavorano per tematiche ed argomenti , con l’ausilio dei tablet.
Scuola città di Pestazzoli Firenze:
il consiglio degli alunni propone e vota le attività quotidiane . Partecipano al curriculum di educazione socio-affettiva, agiochi e amoduli sulla gestione dei conflitti.
Scuola Tecnico Economica
Enrico Tosi Busto Arsizio:
un villaggio all’interno di una città. Progetti che vanno a sviluppare le competenze trasversali, con collaborazioni anche con l’estero. Didattica integrata, orientamento continuo, percorsi sulla fiducia e il valore del gruppo, lavorano per competenze sul saper fare e saper essere.
Università degli studi
Federico II – Napoli:
sono stati inseriti seminari per divulgare il concetto di organizzazione positiva tra studenti universitari, neolaureati, futuri manager e classe dirigente.
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